venerdì 20 giugno 2008

Lettere al Ministro Tremonti

Gentile Onorevole,
Le ho scritto precedentemente per farLe conoscere il disagio economico
che le donne separate sono costrette a subire, e sinceramente mi
aspettavo una Sua risposta. Sono separata ,ho due figli, il marito ,tra
l'altro benestante, contribuisce con un assegno mensile stabilito dal
tribunale. Naturalmente penso che tutti gli avvocati, compresi i
tribunali, dimenticano che all'assegno si aggiunge lo stipendio che viene già
tassato alla fonte, e quindi scatto ad un'aliquota superiore. Il
marito invece detre la somma, a me versata, totalmente, scattando ad
un'aliquota inferiore. Secondo la giustizia la donna separata dovrebbe
mantenere lo stesso tenore di vita, ma questo non è assolutamente
vero:pago tasse e non ho neanche la 1°casa. Sui quotidiani leggiamo articoli
sulla prostituzione, che è veramente un problema legato agli uomini
che sfruttano le donne,
ma cerchiamo anche di pensare ai disagi economici delle famiglie che
non arrivano
a fine mese:io pago oltre il 50% di tasse dell'assegno del marito e,
con le spese di casa non arrivo a fine mese.
Questa volta sono fiduciosa di conoscere La sua opinione ,considerando
anche che sono sempre stata
sostenitrice del Nostro Partito

La ringrazio

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