giovedì 26 giugno 2008

Lettera al giornale "La Stampa"

Vorrei ricordare un problema urgente, che riguada le donne separate.
Io ho due figli non ho la 1°casa , ma sono costretta a pagare un
accumulo di tasse ingiusto:stipendio + assegno del coniuge
(benestante) separato. Il mio commercialista mi ha segnalato che per
il 2007 dovrò pagare circa 6000euro di tasse ,considerando anche le
detrazioni le fiscali.Sullo stipendio vengono già tolte 6.139 euro
alla fonte , ma, con l'assegno del coniuge separato, scatto ad
un'aliquota superiore 38°, per cui allo stipendio si aggiungono 1.639
euro da pagare.A questa tassazione bisogna aggiungere l'assegno del
coniuge separato, pertanto raggiungo una cifra spropositata che non mi
permette di arrivare a fine mese; per pagare la rata di giugno sono
stata costretta a far debiti.Penso che per l'assegno del coniuge debba
essere applicata una tassazione diversa e non cumulata con lo
stipendio. Ho cercato di far conoscere il problema a diversi ministri
che sembrano appoggiare la mia richiesta, che vale per tutte le donne
separate e anche i pensionati. Il Presidente della Repubblica, per la
sua posizione costituzionale, non ha facoltà di intervento, ma mi ha
comunicato che il suo ufficio sottopporrà ,quanto da me rappresentato,
all'attenzione del Ministero dell'economia e delle finanze.Spero di
conoscere la Vostra opinione
Sandra Ruscitti
E' IMPORTANTE FAR CONOSCERE AI POLITICI ATTRAVERSO EMAIL E LETTERE AI
GIORNALI IL DISAGIO DELLE DONNE SEPARATE
sandraruscitti@gmail.com


Risposta del giornale:

senza entrare nei dettagli del suo caso specifico, quello che segnala
è certamente un problema vero, che però non so quanto sia stato
studiato da chi di dovere.

E' evidente a tutti che madri (ma anche padri) separate/i coi figli a
carico si meriterebbero ben altro trattamento

sabato 21 giugno 2008

tassazioni donne separate

Invito i lettori o le lettrici ad inviarmi una email per conoscere condivisione o opinioni sulle lettere esposte. Le donne , separate o divorziate legalmente, dovrebbero essere interessate a tale problema, perchè nelle separazioni sono quelle che ci rimettono psicologicamente ed economiocamente. So solo che, attraverso un'opinione diffusa, si possono ottenere risultati . Sandra Ruscitti

Lettera all'On. Mussolini

Gentile Onorevole,
vorrei manifestare un problema di molte donne separate che sono
costrette a pagare un accumulo di tasse: sono una dipendente statale e
mi chiedo se sia giusto far pagare un'aliquota così alta per una
questione di accumulo (stipendio più assegno dell'ex marito assegnato
dal tribunale), invece di considerare quest'ultimo come reddito
diverso.La tassazione che viene fatta non è giusta; altre volte ho
cercato di far notare il problema ai politici, che naturalmente non
hanno valutato la necessità della questione. Il mio stipendio è già
tassato e non è giusto che a questo si aggiunga l'assegno dell'ex
coniuge, tra l'altro benestante, che detrae dalle tasse passando ad
un'aliquota più bassa. La somma non versata eleva il reddito e la
percentuale di tassazione scatta ad uno scaglione superiore.Il mio
caso non è raro, ma si verifica ogni volta che uno stipendio o un
assegno o una pensione non vengono tassati alla fonte, ma cumulati con
un altro stipendio o un'altra pensione.
"La legge mi costringe a versare seimila euro di tasse ogni anno oltre
a quelle già trattenute nel mio stipendio": la mia professione non è
ben pagata come tutti i politici ritengono, infatti sono un'insegnante
con trent'anni di anzianità, che certamente non mantiene lo stesso
tenore di vita che " la legge dice di applicare" al coniuge e ai
figli.
Spero che Lei sia sensibile a questo problema che purtroppo molte
donne separate sono costrette a vivere.
La ringrazio per l'attenzione,

Sandra Ruscitti

Risposta:

Gent.ma Signora Ruscitti,
la questione che mi pone è stata sollevata da altre cittadine che versano nella Su stessa condizione.
E' quindi alla mia attenzione un problema che, rilevo, è molto sentito.
Porrò quindi la massima attenzione verso tutti quei provvedimenti tendenti ad incidere su esso.
La ringrazio per avermi aiutato nella mia azione politica.
Cordialmente.
On. Alessandra Mussolini

Lettera all'On. Paniz

Gentile Onorevole,
vorrei ricordarle un problema di molte donne separate che sono costrette a pagare un accumulo di tasse.Nel precedente governo Lei mi aveva cortesemente risposto dicendo che dipendeva dal governo di sinistra che abbiamo dovuto subire;ora sono fiduciosa nel nuovo governo , che si chiederà se sarà giusto far pagare aliquote così alte ai dipendenti statali per una questione di accumulo: lo stipendio è già tassato e non è giusto che a questo , per esmpio,si aggiunga l'assegno dell'ex coniuge,tra l'altro benestante ,che detrae il mio assegno stabilito dal tribunale e per sua fortuna ,scende in una aliquota inferiore , traendo così a suo vantaggio due benefici . Per quanto mi riguarda la somma non tassata eleva il reddito e la percentuale di tassazione scatta ad uno scaglione superiore.
"La legge mi costringe a versare seimila euro di tasse ogni anno oltre a quelle già trattenute nel mio stipendio": la mia professione non è ben pagata come tutti i politici ritengono, infatti sono un'insegnante con trenta anni di anzianità che dal 2014 non avrà neanche la prima casa.
Spero che Lei sia sensibile a questo problema che purtroppo molte donne separate sono costrette a vivere e subire
La ringrazio per l'attenzione,
Sandra Ruscitti

Risposta:

Gentilissima,

ho presente il problema e lo segnalerò ai vertici del Ministero dell'economia non appena insediati.

Molto cordialmente.

Maurizio Paniz

Spedisco email da diverso tempo;so bene che dovete affrontare diversi
problemi della nostra Nazione, ma vorrei che il Vostro ministero
dimentichi problemi molto urgente per le famiglie. Io sono
un'insegnante separata legalmente e le garantisco che l'assegno
aasegnatomi dal tribunale ,scattando ad un'aliquota del 38°, la spendo
in tasse, mentre il coniuge benestante detrae la somma a me versata
al100°.Molte donne come me, che non hanno neanche la 1°casa,non
riescono ad arrivare a fine mese. Chi ci rimette nelle separazioni
sono le donne e i figli e questo non è giusto, come non è giusto che
io faccia debiti per pagare le tasse.
SANDRA RUSCITTI

Ancora nessuna risposta

Lettera all'On. Calderoli

Gentile Onorevole ,
Le ho scritto precedentemente per farLe conoscere il disagio economico
che le donne separate sono costrette a subire, e sinceramente mi
aspettavo una Sua risposta. Sono separata ,ho due figli, il marito ,tra
l'altro benestante, contribuisce con un assegno mensile stabilito dal
tribunale. Naturalmente penso che tutti gli avvocati, compresi i
tribunali, dimenticano che all'assegno si aggiunge lo stipendio che viene già
tassato alla fonte, e quindi scatto ad un'aliquota superiore. Il
marito invece detre la somma, a me versata, totalmente, scattando ad
un'aliquota inferiore. Secondo la giustizia la donna separata dovrebbe
mantenere lo stesso tenore di vita, ma questo non è assolutamente
vero:pago tasse e non ho neanche la 1°casa.
Fiduciosa di conoscere una Sua opinione
La ringrazio

Lettera all'On. Bongiorno

GentileOnorevole
spedisco email da diverso tempo;so bene che deve affrontare diversi
problemi della nostra Nazione, ma vorrei che non dimenticasse un
problema molto urgente per le famiglie. Io sono un'insegnante separata
legalmente e le garantisco che l'assegno aasegnatomi dal tribunale
,scattando ad un'aliquota del 38°, la spendo in tasse, mentre il
coniuge benestante detrae la somma a me versata al100°.Molte donne
come me, che non hanno neanche la 1°casa,non riescono ad arrivare a
fine mese. Chi ci rimette nelle separazioni sono le donne e i figli e
questo non è giusto, come non è giusto che io faccia debiti per pagare
le tasse.
SANDRA RUSCITTI